Ho catturato uno gnomo | Alberto Lot

Ho catturato uno gnomo

Illustrazioni sgargianti e dal ritmo serrato ci raccontano i dispetti che combina uno gnomo ai danni di un povero bambino

Ho catturato uno gnomo, Alberto Lot
Sinnos, 2021

Sul retro di Ho catturato uno gnomo di Alberto Lot compare un avvertimento: “gli gnomi sono adorabili, simpatici e carini. Sempre pronti ad aiutare e a dare consigli utili. Ma non è questo il caso. Non provate a catturare questo gnomo: arriveranno solo guai”. Ho aperto quindi il libro con cautela, non era mia intenzione catturare nessuno gnomo. Anche se i guai, in effetti, possono essere divertenti. Soprattutto se capitano agli altri…

I guai degli altri sono sempre molto divertenti

L’illustrazione di copertina conferma: non troverai uno di quei saggi gnomi delle fiabe. Basta guardarlo in faccia, in questa storia c’è uno gnomo irritabile e dispettoso. Si può dire incazzoso? (Sì, perché fa rima dai). Questo gnomo ha preso di mira un bambino che, allo stesso tempo, è vessato anche da un’altra creatura irritabile e dispettosa (incazzosa), il gatto dei vicini Anselmo. Gnomo e gatto tormentano il protagonista creando uno storia spassosa, l’effetto comico è dato proprio dalla contrapposizione tra il loro essere maleducati e la povera sorte del bambino che subisce. Lo gnomo, che profuma di rosmarino, però viene catturato (piccolo spoiler: alle caramelle anche i più dispettosi non resistono). Anselmo invece rimane a piede libero, che cos’altro combinerà? Lo sappiamo, dei gattacci non bisogna fidarsi.

Battibecchi con un ping pong tra immagini e parole

Anche se si tratta di una prima lettura (dettaglio tecnico: la storia è scritta in stampatello maiuscolo), in Ho catturato uno gnomo immagini e testo sono complementari come in un album illustrato. Le illustrazioni dell’autore sono caratterizzate da linee semplici e colori sgargianti. Tutta la dinamicità della storia e dei dialoghi è data dall’alternanza delle immagini che scandiscono i battibecchi tra lo gnomo e il bambino. Il ritmo serrato è dato dalle figure, come spesso accade nelle opere contemporanee il potere evocativo e descrittivo è riservato alle immagini. Le parole si uniscono a dare il contesto e a commentare in modo brillante l’immagine. L’effetto visivo aumenta la comicità della storia, Ho catturato uno gnomo ha un ritmo umoristico perfetto, considerato quanto sia difficile far ridere con le storie scritte su carta.

Un’idea per un laboratorio sul libro Ho catturato uno gnomo

La storia di Alberto Lot e i suoi elementi si prestano ad organizzare un laboratorio su Ho catturato uno gnomo, un laboratorio, o forse più di uno, inventa-storie e creatività. Il punto di partenza potrebbe essere la cattura dello gnomo. Muniti di un barattolo di vetro, si può giocare a catturare uno gnomo (servendosi di un giardino e dei suoi profumi: gli gnomi profumano tutti di rosmarino?) e a chiedersi cosa mangia? Come si chiama? Dove dorme? A inventare un personaggio da liberare quando si vogliono creare delle storie un po’ dispettose. Ho catturato uno gnomo ha moltissimi spunti da sfruttare, al fondo del testo sono presenti anche delle piccole schede per continuare a stare in compagnia dello gnomo incazzoso anche quando la storia finisce.

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