Particelle atomiche | Jerry Spinelli

Jerry Spinelli Particelle atomiche recensione

Quando il futuro spaventa, fare dei piani può essere rassicurante. Will progetta anche il suo primo bacio ma niente va come previsto

Particelle atomiche, recensione ultimo romanzo di Jerry Spinelli
Particelle atomiche, Jerry Spinelli
Mondadori, 2022

Jerry Spinelli è tornato con una storia che parla di adolescenti alle prese con i temi dell’amore, la paura del futuro e l’urgenza di trovare qualcosa che duri per sempre. Un’amicizia, un sogno, anche un protone. Qualsiasi cosa che non venga distrutta dallo scorrere del tempo o dalle difficoltà della memoria. Particelle atomiche racconta degli adolescenti riflessivi e sensibili.

Un piano per affrontare il futuro e il primo bacio

Il protagonista del romanzo si chiama Will Tuppence, un ragazzo che ha così tanta ansia del futuro che passa le sue giornate a programmarlo nei minimi dettagli. La prima cosa da stabilire è un progetto di vita: nascere, crescere, scuola, college (accademia navale), carriera (astronomo), moglie (bionda, di nome Emily, Jennifer o Ann), bambini (due), casa (quattro bagni), auto (usata ma come nuova: Jaguar XJS/12 nera del 1985), pensione (vincere tornei di scacchi senior), morire, paradiso (angelo, eternità).

Poi bisogna organizzare il primo bacio: il posto, le stelle (che se non ci sono bisogna costruirle), attrezzature (cioccolata calda, thermos, eventuali stelle di carta), le parole (“non sembra una festa delle stelle tutta per noi?” oppure “Sai che ci serve? Altre stelle”” oppure “buon San Valentino!”).

I piani di Will sembrano perfetti solo che, ingenuamente o più probabilmente perché non ci vuole pensare, non ha messo in conto gli imprevisti. Il primo arriva mentre sta tagliando delle fragole per colazione e la sua sorellina Tabby ripete una filastrocca di un certo Riley che si “frugò nel naso”. Alla radio annunciano che degli scienziati hanno visto un protone “morire”. Questo significa che l’unica prova scientifica dell’eternità della materia, comprese le persone, viene smentita. Se c’era una sola grande certezza nella vita di Will era quella dei protoni che sono per sempre, e che essendo fatti noi stessi di protoni, qualcosa di noi rimarrà per sempre. Anche dopo la morte.

Una pioggia di meteoriti (pensieri)

Se i protoni adesso muoiono, il piano di vita è compromesso, l'”eternità” del piano viene cancellata. Will comincia a mettere in discussione ogni cosa, quando una certezza come questa viene meno, in un tipo razionale come Will si scatenano pensieri e insicurezze. Per Will niente è più lo stesso, che senso ha esistere se poi non si lascia nessuna traccia? Comincia a vedere con occhi diversi anche i suoi migliori amici Mi-Su e BT.

Forse è innamorato di Mi-Su? Perché BT fa di tutto per sembrare strano?

Will non sa più niente.

Porterò in giro i miei pensieri come se fossero una bibita da sorseggiare con la cannuccia ogni volta che ne avrò voglia, durante le lezioni, sullo skateboard, prima di dormire… soprattutto prima di dormire.

Quando arrivano questi pensieri, come una pioggia di meteoriti, non c’è niente che possa fermarli e ci si può far prendere dal panico. O fare, dire cose che non si volevano veramente dire. Will mette a rischio il rapporto con i suoi amici, con la sua famiglia, nello specifico con sua sorella. Si ritrova spettatore di conversazioni immaginarie nella sua testa: se lui mi fa così, allora io. Se lei mi guarda, allora io. E quando nella realtà non si verifica quello che la sua mente aveva programmato, Will si infuria e allontana tutti. L’unico che sembra essere in sintonia con i pensieri di Will è il papà di BT che viene considerato da tutti un tipo strambo.

Da lettore adulto forse può stupire quanto un adolescente possa essere così colpito dalla morte e dalla paura di scomparire tanto da soffrirne. Leggendo Particelle atomiche mi sono venuti gli occhi lucidi, ero sull’autobus e mi è venuto il magone pensando a tutte le cose che mi facevano stare male quando avevo l’età di Will. E a quanto mi sembrasse impossibile dirle a qualcuno.

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