Il colore del sole | David Almond

Il colore del sole David Almond recensione

I bambini di David Almond sono esploratori, ne Il colore del sole il tempo di una passeggiata è quello di piccole e grandi scoperte

Il colore del sole David Almond recensione
Il colore del sole, David Almond
Salani, 2022

Il colore del sole è l’ultimo romanzo di David Almond, in questa storia Almond c’è tutto e per chi non lo conosce o non ricorda, Almond è nuvola, mistero e stravaganza.

Quando inizia questa storia Davie, il protagonista, è in un periodo molto delicato della sua vita perché ha perso il padre da poche settimane. Una mattina, troppo bella per restarsene in casa, si prepara per uscire. È stata la madre ad esortarlo e a preparargli la merenda, Davie nello zaino ci ha messo alcuni giochi e i pastelli per disegnare di quando era piccolo. Lo aspetterà una passeggiata nella sua cittadina inglese e nelle campagne circostanti, una scampagnata ricca di incontri e di rivelazioni. Questo vagabondare fornisce a Davie molti pretesti per riflettere e ricordare, ma soprattutto gli permette di incontrare le persone e ascoltare cosa hanno da dire.

Un’idea di infanzia: bambini vagabondi ed esploratori

La prima cosa che scopre Davie è che un suo compagno di scuola è stato ucciso da una coltellata, il suo corpo giace per strada e intorno a lui il reverendo e il commissario di polizia indagano. I sospetti subito cadono su un altro compagno di scuola, Zorro Craig, membro di una famiglia storicamente avversaria di quella della vittima, i Killen. La passeggiata e il racconto di Davie proseguono in questa cornice di mistero che fa sembrare irreale la vita circostante, che non si è fermata nonostante il delitto. Davie continua la sua passeggiata e nel frattempo si propone di trovare Zorro, ormai disperso. Davie incontra un cane appiccicoso (in tutti i sensi), due bambine che vogliono ricreare un mondo nuovo di fate e di mostri, disegnandolo con i gessetti sull’asfalto, gli amici poco gentili di Zorro, due anziane signore che hanno leggende da tramandare, un prete innamorato che non vuole più fare il prete. Tutti quei personaggi che hanno tutti i paesi, ma con sfumature diverse. Sono quei personaggi familiari eppure non ci annoiano mai, ci fanno pensare alla nostra vita.

La passeggiata e il vagabondare in Il colore del sole di Almond sono la rappresentazione dell’infanzia: “il mondo è grande, la giornata è lunga, e tu sei giovane e libero“. Davie affronta un piccolo viaggio che mette di fronte a cose e persone da conoscere e da cui portarsi via qualcosa: “Basta pensare e farti domande, cammina!“.

La natura incantata mette in contatto il regno dei vivi e dei morti

Un aspetto della passeggiata su cui Almond concentra la nostra attenzione è la percezione attraverso i sensi. La natura ha un grande spazio nella storia ed è sconosciuta anche se Davie la “frequenta” fin da bambino. Questo perché la natura cambia, o meglio, cambia il modo in cui la viviamo: impregnata di ricordi (qui venivo con mio padre) e dicerie (sotto questa siepe bisogna per forza baciarsi). Davie riscopre il suo habitat naturale con uno sguardo nuovo, presta attenzione alle sue sensazioni, il colore del sole e l’odore delle cose che illumina, la sensazione sulla pelle. Spesso le cose nuove ci danno una sensazione di ebbrezza e nella confusione e l’atmosfera, Davie percepisce anche suo padre e il suo compagno di scuola. Nel suo vagabondaggio Davie si ritroverà al confine tra i vivi e i morti, senza distinguerli più. Forse è colpa dell’acqua del fiume che se bevuta, ancora una volta parlano le leggende, dà allucinazioni.

Ne Il colore del sole il protagonista è quasi un è protagonista passivo, intorno a lui le cose accadono e impara, in lui non ci sono grandi emozioni o sconvolgimenti. Davie, ma anche la sua città e l’intera storia, sembrano emersi da un lungo sonno. Leggendo questo romanzo si va incontro a una patina sacrale e d’incantesimo.

Ci vediamo su Instagram e alla prossima storia! Quella di un altro amatissimo autore per ragazzi: Particelle atomiche, l’ultimo romanzo di Jerry Spinelli!

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