Un ragazzo è quasi niente racconta la storia di Romeo, sedici anni appena compiuti. Come tutti gli adolescenti (e i filosofi) è tormentato dal verbo “essere”. Chi sono io? Cosa sono gli altri? Io sono questo, ma di certo non quello. Per costruire la sua identità si guarda intorno, nel mondo a sua disposizione, cercando dei modelli che potrebbero fare a caso suo. A scuola però i ragazzi sono aggressivi e irrispettosi, lui non è così. A casa i suoi genitori passano le giornate come se non avessero uno scopo, lui non è così. Forse è un po’ come suo zio che ha un negozio di dischi e ama la musica. Ma è solo quando incontra Justine capisce finalmente chi vuole essere.

Un romanzo scritto come una canzone
Un ragazzo è quasi niente è scritto come se fosse una canzone, da seguire una strofa dietro l’altra. Forse si può anche provare a canticchiarla, chiedendosi quale sia il ritmo di Romeo. Probabilmente qualcosa che assomiglia all’indie rock. Il protagonista racconta in prima persona quello che gli è accaduto prima, durante e dopo l’incontro con Justine, quasi esercitandosi a diventare un musicista.
Ecco forse questa è un’etichetta che a Romeo potrebbe stare. Un adolescente che cerca un’etichetta ma poi vuole sentirsi unico. Non troppo in ogni caso, meglio rientrare in qualche dicitura. L’età dello slancio e del timore.
Il linguaggio di questo romanzo è quanto di più vicino c’è agli adolescenti, a chi si sente perso e solo, la musica.
I maschi possono essere sensibili?
Romeo ha a che fare con una reputazione impegnativa, quella del “ragazzo sensibile”. Quando chiede ai suoi compagni o sua madre se è un ragazzo normale, si sente rispondere quasi come se fosse un’offesa, che lui, piuttosto, è sensibile. Allora si domanda: ai ragazzi, ai maschi, è concesso essere sensibili? E perché non potrebbero essere sia sensibili che normali.
Mentre si pone tutti questi interrogativi, fa amicizia con Justine, che si fida del ragazzo sbagliato. La filma in un momento di intimità e condivide la registrazione online.
Cosa succede nella testa degli uomini? Cosa significa crescere di fronte al maschile che viene raffigurato oggi? Romeo prova a restare a galla da solo, perché sta diventando un uomo e lui vuole avere il diritto a non trasformarsi in un uomo così.
I maschi hanno corpi possenti
I maschi non cambiano mai
I maschi sono dei combattenti
I maschi sono guerrafondai
I maschi premono il grilletto
I maschi prendono le cose di petto
I maschi devono essere virili
I maschi provano sempre attrazione
I maschi sono gracili
I maschi amano le ragazze facili
I maschi hanno sempre ragione
“Diventare un uomo cos’è, se l’uomo causa tanti disastri”. E chi lo può garantire questo diritto? In questa recensione di Un ragazzo è quasi niente, allora non vorrei soffermarmi solo sugli adolescenti. Ma anche sugli adulti, a cui spetta prendersi a cuore questa causa, questo diritto. Siamo pronti? A creare gli strumenti e il clima, per accogliere le canzoni dei ragazzi. A lasciare perdere le liste di cosa possono essere le bambine e cosa possono essere i bambini. Ecco perché questo romanzo dovrebbero leggerlo anche i grandi.
Del resto quando nella storia la mamma di Romeo si confida con lui per la prima volta, è così chiaro che è importante parlare con i ragazzi sinceramente.
Questa storia è un’occasione preziosa, una tipologia di racconto che finora forse non è mai esistito. E per me Un ragazzo è quasi niente, è il libro per ragazzi più bello del 2023.
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