Scrivere l’amore, Qualcuno che ti ami in tutta la tua gloria devastata | Raphael Bob-Waksberg

Qualcuno che ti ami in tutta la tua devastata gloria recensione

Perché scrivere l’amore è un’operazione complicata? Alcuni appunti e esercizi di scrittura dai racconti di Bob-Waksberg!

Qualcuno che ti ami in tutta la tua gloria devastata, Raphael Bob-Waksberg
Einaudi, 2021

Qualcuno che ti ami in tutta la tua gloria devastata è una raccolta di diciotto racconti sul tema dell’amore. Una cosa a cui penso quando si parla di storie d’amore (su carta a su vita) è allo stato di Whatsapp di una mia amica, ci conosciamo da cinque anni ed è sempre rimasto lì: “che l’amor valga l’allegria, non la pena”. Poi penso a cosa significhi scrivere l’amore e a Benigni che, ne La tigre e la neve, diceva: le poesie d’amore sono le più difficili da scrivere, per quelle bisogna aspettare di avere almeno ottant’anni. Non ho mai capito se intendesse ottant’anni e basta o ottant’anni da poeti. Il secondo caso confermerebbe la tesi che scrivere l’amore è difficilissimo.

Dopo aver spiegato perché raccontare l’amicizia è una bella sfida, mi è capitato tra le mani Qualcuno che ti ami in tutta la tua gloria devastata che parla d’amore e lo fa con umorismo. Il lavoro di Raphael Bob-Waksberg è ammirevole perché non solo parla d’amore in maniera non stereotipata ma anche perché fa ridere con la scrittura. E se scrivere d’amore è complesso, far ridere con i libri lo è ancora di più. Siccome scrivo anche io, mi colpiscono le cose fatte bene e difficili da scrivere.

Come scrivere d’amore?

Dal punto di vista della scrittura raccontare l’amore con umorismo è una bella sfida. Questo non vuol dire raccontare solo amori felici ma costruire uno sguardo ironico con tutti gli strumenti che abbiamo a disposizione, parole e non. Il racconto “Le bugie che ci raccontiamo (elenco incompleto)” è una lista, non ci sono paragrafi, nessuna spiegazione. Solo un elenco che stimola la creatività del lettore, questo interpreta, riempie i non detti:

  • Hai un’aria familiare: ci siamo già visti?
  • Non ne bevo mai più di due (drink, N. d. R.)
  • Ti faccio ridere: in realtà sono un fidanzato modello.
  • Molto divertente.
  • Davvero molto interessante.
  • Che ridere.
  • Dio, che ridere.

Per poi arrivare a:

  • Ho solo la sensazione che io e te ci prendiamo come altre coppie non capita.
  • Provo la stessa identica cosa.
  • Ma io stavo ascoltando.
  • Non l’ho nemmeno notata.

I collegamenti di chi legge raccontano una storia. In Qualcuno che ti ami in tutta la tua gloria devastata l’autore gioca con il testo, il paratesto, la punteggiatura. Personalmente adoro questa scrittura che strizza l’occhio all’Oulipo. Bob-Waksberg usa i cataloghi anche per presentare le tipologie di pranzi che potrebbero verificarsi quando il tuo ex ti invita dopo tanto tempo, oppure il malinconico ricordo dei luoghi in cui una donna è stata felice con chi non è più nella sua vita (“La Guida della monogama seriale alle attrazioni di New York“).

Giocare con le parole per scrivere l’amore

Uno dei racconti è costruito sulla base del gioco da tavolo Taboo, quello in cui bisogna far indovinare alla propria squadra una parola senza poterne citare alcune. Non so se vi è mai capitato, però durante una partita di Taboo si creano storie come in un laboratorio di creatività. Questo accade perché spesso tra amici si sostituiscono le parole che da indovinare con aneddoti: “ti ricordi quella volta che abbiamo fatto/detto/pensato” e si stabilisce un linguaggio in codice che racconta una relazione. Qualcosa che è successo tra alcune persone e che viene ricordato.

Se la vostra parola è PARCO, potete dire: “è stato all’eccetera di Fort Greene che per la prima volta mi sono reso conto che ti amavo, Jillian.

Se la vostra parola è DOMANI, NON potete dire GIORNO, OGGI, IERI, DOPO o FUTURO -ci sono un mucchio di cose che non potete dire, ma POTETE dire: “Il eccetera mi terrorizza e non so perché. Forse sono solo debole. forse siamo entrambi deboli.

Non sono sicura che le regole di Taboo concedano l’uso dell’eccetera, in ogni caso da un pretesto giocoso Bob-Waksberg ha tirato fuori una storia che non si limita ad essere un’allegra trovata. Il racconto è profondo e toccante.

Un libro che avrebbe potuto scrivere Gianni Rodari

Qualcuno che ti ami in tutta la tua gloria devastata è un ottimo libro da cui rubacchiare spunti per esercitarsi a scrivere l’amore, ma in generale per inventare storie. È facile individuare e replicare il pretesto da cui nascono, l’errore, il ribaltamento dei punti di vista, la situazione al rovescio che fa lavorare l’immaginazione. Tutto ciò mi ricorda Gianni Rodari e la sua Grammatica della Fantasia. Sembra proprio che Bob-Waksberg si sia ispirato ai suggerimenti di Rodari e se ne sia uscito con diciotto racconti teneri, autentici e semplici.

Piccolo esercizio di scrittura: durante la stesura di questo post ho sbagliato ventimila volte a riportare il titolo del libro di Bob-Waksberg e siccome sono veneta e mi sfuggono le doppie, è nato questo nuovo titolo:

Qualcuno che ti ami in tuta.

Svolgimento?

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