Da dove vengono i sogni? E gli incubi? Gossamer è una dolce storia di dolore e rinascita
Gossamer di Lois Lowry è un romanzo per ragazzi che dà la sua risposta alla domanda “da dove vengono i sogni?“. Forse tutti ce lo chiediamo distrattamente, eppure in alcuni casi trovare una risposta a questa domanda è particolarmente decisivo. Per chiedere una tregua, per supplicare un “basta” al colpevole dei nostri sonni agitati e tormentati, a chi con gli incubi mette in scena i nostri ricordi dolorosi.
La trama di Gossamer di Lois Lowry
John è un bambino molto piccolo che viene dato in affido a una dolce signora pensionata, compagna di Toby, un vecchio cagnolino docile e campagnolo. John è molto arrabbiato perché in passato ha subito violenze dal padre (lui non sa che sono violenze, questo è il nome che do io da adulta ai fatti che questo bambino ricorda e da cui è tormentato) ed è stato allontanato dalla madre. Per lui gli incubi sono all’ordine del giorno, avrebbe tanto bisogno di una notte di riposo a sognare le cose che lo fanno star bene. Sono poche e piccole come una giornata al mare con la sua mamma, i peli spettinati del cane campagnolo.
Ma la storia di John non è la prima che incontriamo in Gossamer. L’incipit del libro ci presenta un mondo di creature notturne e operose, ci sono spietati gufi che vanno a caccia di conigli e due esserini magici che esplorano la casa di Toby e della sua padrona. Non si sa bene cosa siano queste creature… non c’è scritto in maniera esplicita. Si può intuire che sono magiche dai loro gesti e dai loro discorsi che ricordano quelli delle fate nelle fiabe. Le loro movenze dolci e tenere, fanno pensare a un ruolo di cura e protezione. Anche una delle due creature è confusa sulla sua identità, si chiama Piccina e chiede alla sua compagna: “siamo forse una specie di cani?”.
La figura dell’apprendista nei libri per bambini
No, questi esserini non sono una specie di cani. Scopriremo, insieme a Piccina, che sono donatori di sogni. Il loro compito è ricavare dagli oggetti delle persone frammenti e memorie da infondere nei sogni. Piccina è un’apprendista in questo mestiere e l’apprendista (qualsiasi sia la disciplina o il compito da imparare) è un ruolo che i bambini sentono vicino: gli apprendisti sono curiosi, commettono errori, si sentono pieni di insicurezze. Nella letteratura per ragazzi l’apprendista è una figura che si trova spesso, a me ha sempre affascinato. Da bambina perché mi sentivo come loro, da grande perché mi rassicura sul fatto che siamo sempre apprendisti di qualcosa. Tutte le mie storie preferite hanno un’apprendista, da Harry Potter a Charlie della Fabbrica di Cioccolato. Gossamer di Lois Lowry è una storia che lascia il segno perché Piccina ci coinvolge nella sua esperienza di apprendista e, mentre impara, svela i suoi importanti progressi anche noi.
Quando finisce una storia dolorosa, c’è un nuovo inizio: il senso ciclico della crescita
Gli incubi invece sono infusi da altre creature, i Sinistrieri, questi sconvolgono, tormentano il riposo di John che si sente in pericolo anche da sveglio. La storia di Lowry è molto forte perché come i sogni, anche gli incubi nascono da cose sperimentate sulla propria pelle. E John ha sofferto molto. Un episodio basta a rivelare la crudeltà di quello che ha subito John, Lowry non mette etichette e non dà giudizi. Racconta un maltrattamento e lo consegna all’empatia e alla comprensione dei suoi lettori bambini. Gossamer è un testo breve e in alcuni passaggi mi sono chiesta se l’autrice non avesse dedicato abbastanza parole ai momenti cruciali, questa velocità potrebbe penalizzare la storia? Mi sono risposta che forse un dolore di breve durata (descritto a poche parole) non è meno intenso di un altro prolungato a paragrafi. La scrittura di Lowry è evocativa, mischia sogno e realtà come comanda lo spirito di questo romanzo.
Nonostante il tema di fondo, Gossamer di Lois Lowry non è un romanzo cupo e senza speranza. L’ho trovata una storia rassicurante perché trasmette il senso ciclico della vita. Quando finisce un apprendistato ne inizia un altro, così come si alternano il giorno e la notte, i sogni e gli incubi, il dolore e la felicità. L’intero romanzo è come il finale di una storia più grande e universale, che riporta un lieto fine. È bello sapere che dopo tutto esiste un modo per sentirsi al sicuro, che dopo una storia dolorosa, c’è un nuovo inizio.
Gossamer è il soprannome che prenderà Piccina, indica qualcosa di delicato, come questo romanzo.